Ieri ho camminato lungo un itinerario particolarmente amato da Hermann Hesse, passando da Torello.
È un luogo che suscita meraviglia e infonde bellezza, armonia, quiete, amore.
Vi è una unione perfetta tra edifici e natura modellata dall'uomo con le balze prative, il tutto circondato dal bosco. Sembra di essere tornati all'epoca dell'edificazione del complesso monastico - XII-XIII s. -, immersi in una dimensione umana.
Le devastazioni del Pian Scairolo (viste da un punto panoramico in prossimità della Madonna d'Ongero) sembrano essere lontanissime, fisicamente e temporalmente e ripenso alle aree ancora coltivate a vigneto di Barbengo e Agra, purtroppo circondate dalle brutture che stanno devastando la fu Collina d'Oro ormai preda di speculatori.
Si può capire il perché nel 1923 Hesse scrisse che: "Ci sono molte bellezze sulla terra, ma nessuna eguaglia questa visione" (Madonna d'Ongero): così descrisse la vista che aveva dalla terrazza davanti al protiro della chiesa.
Tornerò sul libro edito da Dadò l'anno scorso, da cui ho tratto la citazione, per proporre qualche considerazione. E parlerò anche di un bellissimo libro di Carlo Zanda dedicato a Hesse e alle persone conosciute a Montagnola.
Tiziano