Pubblico un articolo apparso su La Regione di ieri e su l'Informatore di oggi.
Se fosse stato realizzato il progetto Reinhart - Simoni avremmo oggi un centro culturale di rara bellezza che univa natura e cultura nel più armonioso abbraccio. Un luogo di cultura, un luogo capace di fornire una lezione di vita, di cultura architettonica e paesaggistica, non un banale spazio-campus universitario come le forze dominanti vogliono ridurre l'area di Villa Argentina .
Avrebbe avuto una funzione simile a quella che l'edificio ex-Ospedale della Beata Vergine dell'arch. Fontana ha secondo il prof. Bernhard Furrer per gli studenti di architettura: "una lezione fondamentale di spazialità".
Quel centro culturale - biblioteca sarebbe stato una lezione vivente di civiltà.
Tiziano
Centro culturale e memoria storica
La presentazione del terzo messaggio municipale sulla Filanda invita a rivolgere uno sguardo al recente passato della storia politica e culturale di Mendrisio.
L'idea di trovare una sede adeguata alla biblioteca cantonale con annesso uno spazio culturale non è nuova, malgrado l'apparente amnesia storica che sembra caratterizzare l'attuale dibattito pubblico. Infatti, da quanto abbiamo potuto ricostruire, un progetto validissimo fu presentato nel 1992: se fosse stato realizzato Mendrisio, oggi, disporrebbe di uno spazio pubblico unito a un luogo culturale di eccellenza, a disposizione della popolazione di tutto il Mendrisiotto: Villa Argentina e il suo parco con la sua sostanza storica intatta.
Diciannove anni fa il Municipio di Mendrisio e il Cantone (nella veste del Dipartimento dell'istruzione e della cultura) abbandonarono il progetto di destinare Villa Argentina quale sede della biblioteca cantonale. Quel progetto prevedeva oltre all'uso della villa, una nuova costruzione polivalente sotterranea (in prossimità dell'entrata) e uno spazio per i bambini con ludoteca, fonoteca e videoteca (nella zona del parco in cui sorgevano serre e scuderia-garage, che sarebbero state conservate). Si trattava di un vero centro culturale. Il progetto architettonico, rispettoso del valore storico e culturale della Villa e del suo Parco, fu allestito dall'arch. Fabio Reinhart. La Commissione speciale coordinata dal prof. Renato Simoni (direttore della Biblioteca) consegnò il rapporto definitivo nel maggio 1992 che poneva il punto conclusivo alla procedura iniziata con l'acquisto di Villa Argentina. Quest'ultima operazione fu infatti motivata con un obiettivo specifico: «è noto che l'orientamento principe per il futuro della Villa, è quello di sede della biblioteca regionale per la quale l'Autorità cantonale si è già espressa a favore del nostro Comune» (messaggio municipale dell'8.6.1989 "Domanda di credito per acquisto di Villa Argentina").
Se il progetto Reinhart-Simoni fosse stato realizzato la popolazione avrebbe avuto a disposizione, quale patrimonio pubblico, un luogo che univa una maestosa architettura (Villa Argentina) a una composizione paesaggistica tra le più armoniose e degne dell'eredità della colta borghesia ottocentesca (il Parco e le sue infrastrutture). Questo grandioso progetto di biblioteca regionale - centro culturale fu accantonato nel 1995, anno durante il quale purtroppo Cantone e Municipio preferirono destinare Villa Argentina a uso amministrativo dell'Accademia di architettura. In tal modo fu abbandonata anche l'idea di creare una biblioteca pubblica cantonale e universitaria in Villa Argentina, un progetto per lo studio del quale il prof. Simoni era stato incaricato dal Dipartimento dell'istruzione e della cultura. L'esigenza della popolazione di avere una biblioteca cantonale passò in secondo piano rispetto alla volontà di insediare l'Accademia nella Villa.
A distanza di diciannove anni il Consiglio comunale è chiamato a esprimersi su un progetto di centro culturale - biblioteca da inserire nello stabile Filanda. Un notevole impoverimento rispetto alla sede prevista nel 1992.
Questo caso mostra quanto una scelta sbagliata del passato possa influenzare pesantemente il presente e il futuro.
Tiziano Fontana, consigliere comunale i Verdi (indipendente)
